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Balbuzie

 

La balbuzie, o in termini medici disfluenza verbale, è un disturbo del linguaggio caratterizzato da blocchi, interruzioni, esitazioni, ripetizioni di parole o parti di esse. Ciò comporta un grande disagio, sia per il soggetto disfluente che per il suo interlocutore, che non fa altro che aggravare il problema e aumentare le occasioni di frustrazione. Molto spesso si crea quindi un circolo vizioso in cui il sintomo "balbuzie" è solo quello più evidente, la punta dell'iceberg! Il problema reale sta sotto e non si vede: il danno verbale provoca infatti scarsa autostima, sensazione di inadeguatezza rispetto alle persone "sane", vergogna di sè, alterazione di comportamenti, abitudini di vita e azioni quotidiane in funzione del disturbo.

In base all'evoluzione, si distinguono due tipi di balbuzie:

  1. la balbuzie primaria o infantile, che insorge entro i 3 anni di età in una grande percentuale di bambini e molto frequentemente sparisce dopo un certo periodo di tempo, in quanto legata perlopiù ad uno sviluppo del linguaggio ancora in corso, per cui il bambino fa fatica ad esprimere in modo fluente i suoi pensieri;

  2. la balbuzie secondaria, che è invece la forma conclamata del disturbo e si istaura a partire dai 6 anni, con associati i fenomeni emotivi e comportamentali di cui sopra, legati alla consapevolezza.

Nel primo caso l'intervento del logopedista può essere indiretto e indirizzato agli ambienti di vita del bambino, con il fine di dare consigli e indicazioni atte a non radicare il disturbo (prevenzione).

Nel secondo si rende necessario un trattamento logopedico che miri all'impostazione di una corretta respirazione, al rilassamento e all'acquisizione di tecniche di compenso.

Per maggiori informazioni:

www.balbuzie.it

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